Ci sono alcuni casi in cui è molto importante aumentare la potenza contatore. Andiamo a vedere quando la scelta si fa conveniente.
Tutti noi consumiamo energia quotidianamente. Ma con l’evoluzione delle esigenze, l’introduzione di nuovi dispositivi tecnologici ed anche il crescente utilizzo di elettrodomestici ad alta potenza, potrebbe capitare che il contatore elettrico di casa non sia più sufficiente a coprire la domanda di energia. Cosa fare in questi casi?
La risposta a questa domanda è molto semplice, ossia aumentare la potenza del contatore. Ma forse in molti non sanno che questa operazione potrebbe richiedere costi aggiuntivi. Anche se l’aumento della potenza sia una soluzione pratica per evitare i continui scatti del contatore, è importante valutare molto attentamente quando e come conviene fare questa scelta.
Gli effetti maggiori si avranno sulle bollette: infatti, possono aumentare a causa dell’incremento della potenza disponibile. Per questo motivo, prima di arrivare a scegliere questo aumento, è importante calcolare se l’investimento è davvero giustificato dal proprio stile di vita o dalle esigenze professionali.
I costi aggiuntivi non riguardano solo l’intervento tecnico per l’aggiornamento dell’impianto, ma anche – come abbiamo già detto prima – gli effetti sulle bollette energetiche, che possono aumentare. Molto spesso si decide di incrementare della potenza del contatore elettrico da 3 a 4,5 kW. Questo rappresenta una delle scelte più comuni tra gli utenti domestici, che necessitano di adeguare il proprio impianto alle crescenti esigenze energetiche.
In questo caso, bisogna preventivare una spesa una tantum di circa 85 euro, di cui 23 euro sono di oneri amministrativi e poco più di 61 euro euro per la quota di potenza aggiuntiva. L’aumento in bolletta di una famiglia – con un consumo medio annuo di 2.700 kWh – è di circa due 2 euro.
Con una potenza maggiore – ad esempio o 6 kW o 10 kW – la quota fissa potrebbe aumentare, anche di molto, arrivando anche a circa 200 o 300 euro annui. Alcuni interventi potrebbero essere più costosi se è necessario aggiornare anche il cablaggio o altri componenti dell’impianto.
Presta attenzione: alcuni fornitori applicano, infatti, una tassa per la modifica del contratto o per la gestione dell’aumento della potenza. In molti casi questo processo è gratuito o a basso costo. In ogni caso, i costi per la gestione del contratto si limitano ai costi fissi annuali.
Aumentare la potenza del contatore è una decisione che deve essere presa solo dopo aver valutato attentamente i costi e i benefici. Se il tuo consumo di energia sta aumentando a causa dell’introduzione di nuovi elettrodomestici, un aumento della potenza può essere necessario per evitare interruzioni del servizio.
Ricordati che questa modifica comporta costi aggiuntivi, sia nella bolletta energetica che per l’intervento tecnico. Prima di prendere una decisione, è consigliabile fare un’analisi approfondita delle proprie necessità energetiche e confrontare le offerte di diversi fornitori per scegliere l’opzione più vantaggiosa. Per questo motivo, cerca di consultare un elettricista qualificato che possa verificare l’adeguatezza dell’impianto elettrico esistente.
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