È arrivato il momento per tante famiglie di spegnere il riscaldamento come normativa prevede. Le date zona per zona.
Marzo si sta rivelando un mese pazzo in relazione al clima. Le giornate vedono un’alternarsi delle quattro stagioni e il maltempo ha rimesso in ginocchio alcune Regioni della nostra penisola. Nel frattempo i Campi Flegrei continuano a tremare. Una situazione generale preoccupante ma la normativa non aspetta.

Siamo lontani dalle temperature primaverili in tante Regioni italiane. L’escursione termica tra giorno e notte, poi, è alta e c’è chi ancora accende i termosifoni per far riscaldare la casa. Una necessità che si ripercuote come tutti sappiamo sulle bollette. Importi da brividi per questo inverno che fatica ad abbandonarci. Il prezzo del gas e anche quello della luce sono in rialzo da diverse settimane tanto che il Governo ha deciso di ampliare la platea dei beneficiari del Bonus bollette alzando l’ISEE a 25 mila euro.
Per tante famiglie è comunque arrivato il momento di spegnere i riscaldamenti. Ricordiamo che l’Italia è divisa in sei zone climatiche che hanno date di accensione e spegnimento dei termosifoni differenti. Il Comune di appartenenza, però, può adottare delibere per anticipare o posticipare le date generiche in base alle condizioni metereologiche. La normativa fissa lo spegnimento in un range compreso dal 15 marzo al 15 aprile 2025. Significa che in molti Comuni non si possono più accendere i riscaldamenti da un paio di giorni.
Zone climatiche e date di spegnimento dei riscaldamenti
L’unica zona in cui non sono previsti limiti è quella che coinvolge i Comuni di Trento, Belluno, Cuneo e le zone alpine. Parliamo della zona F dove le temperature sono basse e l’inverno rigido dura a lungo. Situazione completamente opposta per chi vive nella calda zona A (Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle). Qui la data di spegnimento è stata già superata, il 15 marzo 2025.

Passiamo alla zona B che comprende i Comuni di Catania, Agrigento, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani. I termosifoni o altri sistemi di riscaldamento non si potranno più accendere dal 31 marzo. Stessa data per la zona C (Imperia, Bari, Benevento, Latina, Brindisi, Caserta, Cagliari, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Ragusa, Oristano, Sassari, Sardegna, Taranto).
Le ultime due zone climatiche sono
- zona D con Genova, La Spezia, Forlì, Savona, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Lucca, Livorno, Macerata, Pesaro, Pisa, Massa Carrara, Pistoia, Prato, Roma, Terni, Viterbo, Siena, Avellino, Caltanissetta, Viterbo, Foggia, Isernia, Chieti, Matera, Pescara, Nuoro, Vibo Valentia
- zona E con Alessandria, Aosta, Bergamo, Asti, Brescia, Como, Biella, Cremona, Lecco, Milano, Lodi, Padova, Novara, Pavia, Sondrio, Varese, Torino, Verbania, Vercelli, Bologna, Gorizia, Ferrara, Modena, Parma, Pordenone, Piacenza, Ravenna, Treviso, Trieste, Perugia, Arezzo, Reggio Emilia, Rovigo, Rimini, Udine, Verona, Venezia, Perugia, Vicenza, Rieti, Frosinone, Enna, Campobasso, L’Aquila, Potenza
entrambe con data di spegnimento 15 aprile 2025. Sul sito del Ministero dell’Ambiente si potrà conoscere la zona climatica del proprio Comune di residenza se diverso dalle provincie indicate.