Lascito testamentario o donazione? La differenza fondamentale che ti può far risparmiare tanto

Conoscendo la differenza tra lascito testamentario e donazione si possono risparmiare parecchi soldi. Vediamo perché.

Tutti i beni materiali accumulati durante la vita verranno ereditati dai parenti più prossimi al momento della morte. Tramite lascito testamentario e donazione si può decidere la ripartizione di questi beni secondo la propria volontà.

Viviamo la vita correndo gelosamente dietro a sogni materiali senza pensare, a volte, che tutto ciò che accumuliamo e che spesso neanche utilizziamo rimarrà su questa Terra quando non ci saremo più. Possiamo, però, decidere come disporre dei nostri beni scegliendo chi li erediterà anche se si dovrà tener conto del diritto ereditario, un complesso di norme che regola le vicende riguardanti il patrimonio di una persona dopo la sua morte.

La normativa riconosce gli eredi di diritto, come i figli e il coniuge, e altri eredi che potrebbero essere stati indicati dal testatore. Esclude il diritto alla successione, poi, di persone ritenute indegne perché immeritevoli del beneficio a causa di condotte gravi nei confronti del de cuius. Ma facciamo un passo indietro, quando si è ancora in vita. Bisogna sapere che è possibile fare un lascito testamentario oppure una donazione dei beni e che tra le due opzioni ci sono importanti differenze. In comune i due esercizi hanno l’opportunità di tramandare i propri averi alle persone care.

Quali sono le differenze tra lascito testamentario e donazione

La differenza più netta riguarda il momento della ripartizione dei beni. Con la donazione si procede quando si è ancora in vita, con il lascito testamentario la suddivisione avverrà dopo il decesso. In entrambi i casi la Legge impone il rispetto delle quote legittime ossia delle quote che spettano legittimamente ai discendenti familiari. In nessun caso si potrà prevedere una decurtazione della quota spettante per Legge ad un figlio oppure al coniuge.

Ritorniamo sulla questione tempistiche per capire bene la differenza. Il lascito prevede la possibilità di utilizzare il patrimonio da parte degli eredi solo dopo la morte del proprietario mentre con la donazione la fruizione inizierà quando quest’ultimo è ancora in vita. Questo potrebbe causare dei problemi se un beneficiario volesse vendere immediatamente il bene perché gli altri eredi legittimi potrebbero chiederne la restituzione qualora la quota legittima non venisse rispettata. La scelta di donare porterebbe, quindi, ad un’azione di riduzione al fine di diminuire il valore della donazione o di richiedere indietro il bene nonostante la vendita.

Passiamo ora alla valutazione del costo delle due azioni. In entrambi i casi è prevista una tassazione con aliquote e franchigie uguali per la donazione e il lascito testamentario. L’importo varia in base al patrimonio e al grado di parentela degli eredi nonché alla presenza di un erede con disabilità. Per la donazione bisogna considerare, poi, i costi notarili dell’atto pubblico mentre redigere un testamento olografo – ricordando di rispettare tutte le indicazioni normative su data, firma e scrittura – non ha costi aggiuntivi.