I conti cointestati offrono molti vantaggi, ma presentano anche un rischio nascosto: ecco il gesto apparentemente innocuo che potrebbe costarvi molto caro.
Il conto corrente cointestato sembra una soluzione perfetta per una coppia, e sicuramente – almeno in parte – lo è: due titolari, un solo conto, accesso libero per entrambi. Ma cosa succede se uno dei due preleva denaro senza dirlo all’altro? E, soprattutto, se l’altro si accorge della mancanza di fondi e decide di agire? Una situazione che, come vedremo, può facilmente trasformarsi in un incubo.
Molti credono che, in un conto cointestato con firma disgiunta, ciascun titolare possa disporre liberamente del denaro. Il che è vero, ma solo fino a un certo punto. Infatti, se uno dei due preleva oltre la propria quota di spettanza senza il consenso dell’altro, quest’ultimo potrebbe rivalersi legalmente. La banca, di per sé, non può impedire il prelievo, ma se il coniuge decide di denunciare l’operazione come lesiva dei propri diritti patrimoniali, possono insorgere problemi seri. Vediamo nel dettafglio tutti gli errori da evitare.
Il principale rischio riguarda, come acccennato, l’eventuale contestazione da parte del partner. Se uno dei due riuscisse a dimostrare che il prelievo ha leso la sua parte di proprietà del denaro, potrebbe intentare un’azione civile per la restituzione della somma sottratta. In alcuni casi, specialmente in contesti di separazione o divorzio, un prelievo del genere potrebbe perfino configurarsi come appropriazione indebita, con possibili conseguenze legali. Ma c’è di più: se il conto in questione fosse stato aperto con firma congiunta, il problema sarebbe stato ancora più grave. In quel caso, ogni operazione avrebbe dovuto avere l’autorizzazione di entrambi i cointestatari e il prelievo unilaterale di Marco sarebbe stato illegittimo fin dal principio.
Per evitare spiacevoli sorprese, è fondamentale seguire alcune precauzioni. Prima di tutto, chi ha un conto cointestato dovrebbe essere chiaro su quali siano le regole del gioco: è sempre meglio concordare con il partner ogni operazione di una certa entità. Inoltre, se si teme che un prelievo possa essere contestato, la soluzione più sicura è ottenere un accordo scritto. In definitiva, un conto cointestato offre indubbie comodità, ma richiede anche responsabilità e trasparenza. E se si agisce d’impulso, senza considerare le conseguenze, la banca potrebbe non essere l’unico problema: il vero rischio è quello di incrinare il rapporto di fiducia con la persona più importante della propria vita.
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