In tanti potrebbero chiedersi per quanto tempo vanno conservate le vecchie bollette per evitare di doverle pagare nuovamente. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Le bollette di luce e gas sono diventate sempre più salate ma ogni mese è doveroso andarle a pagare. Dopo averlo fatto, in tanti hanno l’abitudine di buttarle via pensando che ormai ci si si tolti qualsiasi obbligo e non sia opportuno tenerle più.

In realtà, anche se ingombrano cassetti, raccoglitori e scrivanie, le vecchie bollette vanno conservate per un certo periodo altrimenti può succedere che ne venga richiesto nuovamente il pagamento (e ovviamente questo non è piacevole).
Per quanto tempo conservare le vecchie bollette
Nei cassetti di casa, a parte accessori, penne, caricabatterie e molto altro, spesso ci sono ricevute di multe, tasse e bollette. Queste riempiono anche faldoni e scrivanie, pensando bene di doverle conservare per molto tempo. In realtà ci sono delle tempistiche precise da rispettare e poi si possono buttare via.

Non si devono conservare le ricevute delle vecchie bollette per tutta la vita ma seguendo i tempi della prescrizione del credito. A questo proposito l’Adoc (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) ha dichiarato per quanto tempo conservare le vecchie bollette senza correre il rischio di doverle pagare nuovamente. Infatti, in caso di accertamenti, potrebbe essere richiesta una prova del pagamento dall’autorità di riferimento e quindi fa comodo mostrare le ricevute di pagamento.
Di preciso le bollette delle utenze domestiche (acqua, gas e telefono) si devono conservare per 5 anni. Anche le ricevute di affitto e i pagamenti delle quote condominiali si devono conservare per 5 anni. Per quanto riguarda la tassa sui rifiuti urbani (Tari), va conservata per 5 anni ma questi scattano dall’anno successivo a quello di pagamento.
Le ricevute delle bollette della luce si devono conservare per 10 anni, perché all’interno contengono la quota del Canone Rai dal 2016. Quanto invece alle ricevute dei pagamenti dei tributi, come IMU, e alle dichiarazioni dei redditi, vanno conservate per 5 anni. Le tempistiche aumentano in caso di ristrutturazioni edilizie o riqualificazione energetica, dato che si può usufruire delle detrazioni per 10 anni: le ricevute, dunque, vanno conservate per i 5 anni successivi all’ultima rata (quindi in totale per 15 anni).
Anche le multe e le ricevute dell’assicurazione dei veicoli devono essere conservate per 5 anni, mentre per quanto riguarda il bollo auto, le ricevute vanno conservate per 3 anni. Infine i documenti bancari vanno conservati per tempi diversi: gli estratti conto per 10 anni, le rate del mutuo e i Titoli di Stato per 5 anni, le cambiali per 3 anni.
Documenti che invece non vanno mai buttati via sono quelli notarili, come rogiti e donazioni.