Quante volte usiamo delle espressioni senza sapere da dove abbiano origine? Un esempio è quando esclamiamo “fa un freddo cane”: ecco perché si usa questa frase.
Una delle espressioni linguistiche che più utilizziamo in tutta Italia quando il clima è rigido, è sicuramente “fa un freddo cane”. Questa è una frase che ha origini molto antiche e che ben si adatta proprio alle basse temperature che le nostre città raggiungono durante l’inverno.
Nonostante il freddo, siamo costretti ad uscire di casa lo stesso per svolgere le nostre commissioni. E quante volte, in queste circostanze abbiamo esclamato “fa un freddo cane”! Per i più curiosi, ecco svelato perché usiamo dire così.
“Fa un freddo cane!” oppure “Che freddo cane!”: quante volte abbiamo detto una frase del genere durante una giornata molto fredda. Ma perché le basse temperature vengono associate proprio al cane, che è un animale che da secoli vive in casa con noi? La spiegazione va ricercata nel passato, perché in effetti questa frase ha origini molto antiche.
Il cane è considerato il “migliore amico dell’essere umano” da tanto tempo, vive nelle nostre case al riparo dal freddo ma purtroppo non è sempre stato così. Infatti nei secoli scorsi il cane veniva tenuto fuori casa, incatenato, a far la guardia. Oppure si evitava di farlo entrare in casa per paura che potesse portare dentro, pulci, zecche o altre malattie. Quindi il cane doveva stare all’esterno, anche quando faceva molto freddo, soprattutto di notte, dato che non era degno di entrare in casa.
Da questa consuetudine nasce l’espressione del “freddo cane”, un freddo insopportabile per tutti, tranne per i cani che dovevano rimanere fuori. E purtroppo i cani, nonostante il pelo e la pelliccia, soffrono comunque le basse temperature e dunque la loro sopravvivenza viene messa in pericolo dal freddo rigido.
Per dimostrare quanto possa essere pericoloso lasciare il proprio cane alle intemperie per lungo tempo, il veterinario americano Ernie Ward ha effettuato e documentato un esperimento, trascorrendo una notte invernale fuori di casa, in una cuccia per cani. Il dottore ha indossato la tuta termica, il cappello e i guanti (per riprodurre la presenza della pelliccia) e ha portato con sé nella cuccia un termometro e una sveglia. All’inizio dell’esperimento, il termometro segnava -4°C ma, nel giro di poche ore, è scesa a -7°C.
Prima Ward ha perso la sensibilità alle mani e ai piedi e poi anche alle gambe e alle braccia. La sua temperatura corporea è passata man mano da 37°C a 33°C. La conclusione dell’esperimento è stata che se fa troppo freddo per noi umani, fa freddo anche per i cani. Certo ci sono delle razze canine che meglio sopportano le temperature rigide o riescono ad abitare tranquillamente in zone di montagna dove in inverno le temperature scendono a picco ma, in linea di massima, i cani che vivono nelle nostre case non riescono a tollerare temperature troppo basse.
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