E’ raro trovare qualcuno che ha bambini e non ha Barbie in casa, alcune di queste ora valgono davvero una fortuna.
Ogni bambino di ogni età può avere gusti diversi quando si tratta di giochi, ma è certamente raro trovare qualcuno che non abbia almeno una Barbie, ritenuto qualcosa di tradizionale per una femmina (anche se esistono le eccezioni). Si tratta certamente di una bambola che è diventata una vera icona, che deve la sua origine a Ruth Hendler, fondatrice della storica azienda Mattel, insieme al marito Elliott e Harold Matson.

Tutto è nato in maniera del tutto casuale, dopo avere osservato i suoi figli intenti a trascorrere il tempo con i bambolotti, questo l’ha spinta nel 1959 a creare una bambola adulta, ispirata alla tedesca Bild Lilli, con le forme da pin up e il nome della sua bambina. Nel corso degli anni sono stati realizzati tantissimi modelli, spesso oggetto del desiderio delle bimbe che li chiedevano subito in regalo a mamma e papà, ancora adesso è così per molti. Anzi, averne più di una potrebbe essere un’occasione per dare una svolta alla propria vita.
Le Barbie possono valere una fortuna: ecco quali
Pensare che una bambola possa cambiare la vita di qualcuno può sembrare inverosimile o quasi, al di là del lato affettivo che può emergere grazie al suo utilizzo. In realtà, le Barbie possono acquisire valore a distanza di tempo, in alcuni casi si può arrivare anche a cifre stratosferiche, anche se a qualcuno può sembrare incredibile.
Questo vale soprattutto per le sue versioni più rare, per cui può esserci un numero a sei zeri se qualcuno decidesse di acquistarne una. Per far sì che questo possa accadere l’età è determinante, più la Barbie maggiore è il suo valore.

In assoluto il primato spetta alla Barbie che indossa gioielli veri, come l’anello e il collier con un raro diamante rosa circondato da diamanti bianchi per un totale di 3 carati. Questa è stata ideata dal designer australiano di gioielli Stefano Canturi e arriva a 300 mila euro, importo donato alla Breast Cancer Research per la ricerca contro il cancro al seno.
Si arriva a 85 mila euro per la Barbie del 2008, nata per promuovere il film “Barbie e il castello di diamanti”, che presenta una corona, un paio di orecchini, una collana, un braccialetto e un anello, tutti realizzati in oro bianco e diamanti. Una cifra simile la raggiunge anche la Barbie lanciata in occasione del 40esimo anniversario dalla nascita, in collaborazione con la De Beers, marchio indiscusso della gioielleria. Questa bambola si distingue per il bikini e una catena sulla vita, decorati con ben 160 diamanti e miniature di gioielli in oro bianco, per un totale di 18 carati. A differenza delle altre, queste non era bionda ma mora.
Di tutto rispetto, pari a 25 mila euro, anche il valore della prima Barbie mai venduta, risalente appunto al 1959, ma disponibile all’epoca a soli 3 dollari. Il suo aspetto aveva ben poco a che fare cn quello che conosciamo oggi, non aveva infatti alcun gioiello, oltre ad avere un costume a righe e un paio di occhiali in perfetto stile anni ’60.
Non si può poi non ricordare la versione uscita nel 2010, in collaborazione con il Consiglio degli stilisti d’America (CFDA). La Mattel aveva deciso di ideare 12 iconiche versioni a scopo benefico, tra cui spiccava quella disegnata dalla creatrice di gioielli Lorraine Schwartz, con un collier di oltre 22 mila euro. Ne è stata creata una sola copia, con i capelli rossi, acquistata da un appassionato a 7 mila euro.

A questa se ne aggiunge una lanciata nel 1996, in soli 10 mila esemplari, la Barbie Pik Splendor, pensata soprattutto per i veri cultori visto che ha delle caratteristiche che non possono permettere di considerarla un giocattolo. L’abito che indossa è infatti in oro a 24 carati, con scarpe a foglia d’oro di 14 carati e gioielli in cristallo in cristallo Swarosky, a un costo di 1.000 euro. Chiudiamo poi con la Barbie del 2010 pensata per una causa benefica dalla stilista Devi Kroell vincitrice del premio della creatività a stelle e striscie del Consiglio degli stilisti d’America (CFDA) nel 2006. Non si possono non notare gli stivali che raggiungono il ginocchio, anche questa con un costo di 1.000 euro.