Brutte notizie per chi vive in una certa città: la raccolta dei rifiuti diventerà a pagamento. Addirittura bisognerà pagare 8 euro per ogni sacco dell’immondizia.
Tra novembre e gennaio chi vive in Italia ha dovuto versare al proprio Comune una delle tasse meno amate in assoluto: la Tari. La Tari è, appunto, la tassa sui rifiuti ed è un’imposta comunale che si compone di una parte fissa e di una parte che viene stabilita dalle varie amministrazioni locali.
L’importo della TARI varia non solo in relazione al Comune in cui si vive ma anche in relazione a fattori più personali come, ad esempio, le dimensioni del proprio appartamento e il numero di componenti della famiglia. Salvo casi eccezionali, va da sé che una famiglia di 4 o 5 persone produce più rifiuti di una persona che vive da sola.
In alcuni Comuni particolarmente piccoli, da qualche tempo è stata adottata la raccolta dei rifiuti porta a porta. La famiglia lascia fuori dalla porta di casa o fuori dal giardino i suoi sacchi dei rifiuti che poi una o due mattine a settimana vengono ritirati. Naturalmente questa politica può funzionare solo in Comuni di dimensioni ridotte e con pochi abitanti altrimenti il lavoro diventerebbe infinito.
Un Comune ha deciso d’introdurre una novità che sta sollevando parecchie polemiche tra gli abitanti: infatti, a breve, la raccolta dei rifiuti sarà a pagamento. Oltre alla Tari, dunque, le famiglie dovranno pagare una certa somma di denaro per ogni sacco dei rifiuti che produrranno.
Vivere in un Comune piuttosto che in un altro ormai può fare una differenza enorme per poter arrivare alla fine del mese. Le differenze non riguardano solo i prezzi degli immobili in vendita o i canoni degli affitti ma anche la raccolta dei rifiuti. Eh già: un certo Comune ha deciso che, d’ora in avanti, la raccolta dei rifiuti sarà a pagamento.
C’è un Comune che ha deciso di mettere dei limiti ai rifiuti indifferenziati che si possono produrre e chi ne produrrà di più verrà, diciamo, “punito” in quanto dovrà pagare per ogni sacco in esubero. Il Comune in questione è Bientina, in provincia di Pisa dove da anni viene applicata la raccolta porta a porta. Questo sistema purtroppo ha fatto anche aumentare di molto il costo per la gestione della raccolta dei rifiuti.
L’amministrazione comunale di Bientina ha fissato un numero massimo di sacchetti dei rifiuti indifferenziati per i quali una famiglia può avere il ritiro gratuito: al di sopra di questo numero, sarà necessario pagare affinché gli addetti vengano a ritirare la spazzatura. Per fare un esempio: una famiglia composta da 3 persone avrà diritto al ritiro gratuito di 14 sacchi dell’immondizia all’anno. Al di sopra di questa soglia dovrà pagare 8,50 euro per ogni sacchetto ritirato.
Naturalmente l’iniziativa è nata con lo scopo di ridurre gli sprechi e promuovere il riutilizzo e il riciclo dei materiali ma il rischio è che qualcuno, per non pagare il sovrapprezzo, inizi a lasciare i sacchi dell’immondizia in giro per le strade e che la cittadina, nel giro di poco, si trasformi in una discarica a cielo aperto.
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