Hai un colloquio di lavoro a breve? Gli esperti di selezione del personale hanno svelato un dettaglio fondamentale a cui prestare attenzione: il test dell’acqua!
Di questi tempi non solo trovare lavoro non è facile ma anche solo farsi chiamare per un colloquio sembra essere una missione quasi impossibile. Molti giovani – ma anche meno giovani – inviano ogni giorno decine e decine di Curriculum senza mai ricevere neppure una risposta.

La situazione su questo fronte, nel nostro Paese, è piuttosto desolante anche perché, paradossalmente, le aziende cercano ma, alla fine, domanda e offerta fanno sempre più fatica ad incontrarsi. Va da sé che quando si viene contattati per un primo colloquio si facciano i salti di gioia e non si veda l’ora di dimostrare la propria volontà e il proprio entusiasmo oltreché le proprie capacità.
Ma attenzione: proprio questo eccesso di zelo potrebbe indurci a commettere errori imperdonabili agli occhi dei selezionatori. Gli esperti del settore selezione del personale hanno finalmente svelato che cosa può determinare il giudizio dei nostri interlocutori in fase di colloquio di lavoro: in particolare è importantissimo superare il test dell’acqua.
Il test dell’acqua va per la maggiore da qualche tempo. Forse alcuni lo hanno già superato oppure no senza nemmeno saperlo in quanto difficilmente qualcuno pensa di essere valutato anche mentre beve un semplice bicchiere di acqua. Eppure è proprio così. Dunque se sei stato assunto oppure scartato potrebbe essere merito – o colpa – dell’acqua.
Test dell’acqua: così le aziende decidono se assumerti oppure no
Un tempo si diceva “facile come bere un bicchiere d’acqua” per definire un concetto molto semplice e quasi scontato. Ma oggi anche essere assunti oppure no può dipendere proprio da un bicchiere d’acqua. Nemmeno l’acqua è innocua come potrebbe sembrare.

Le aziende, quando devono selezionare i candidati che potrebbero entrare a fare parte del loro team, valutano tantissimi fattori e non solo le competenze tecniche come uso degli strumenti informatici o dei social piuttosto che conoscenza delle lingue straniere. Le competenze tecniche vengono date, diciamo, per scontate altrimenti una persona non si sarebbe neppure candidata per quella posizione specifica.
I recruiter, quindi, in fase di colloquio, si concentrano su altri aspetti e valutano, soprattutto, caratteristiche personali e abilità trasversali. Uno dei test più diffusi da qualche tempo è il test dell’acqua. Durante un colloquio viene messa una caraffa o una bottiglia piena di acqua sul tavolo e, naturalmente, un bicchiere.
Se il candidato si versa l’acqua e beve normalmente, come farebbe durante un pranzo in famiglia, allora mostra di essere una persona sicura di sé e che sa gestire lo stress. Diversamente, se non beve per nulla o se beve in modo frettoloso e agitato, allora mostra di essere eccessivamente emotivo e di lasciarsi prevaricare dall’ansia.
Questo test apparentemente banale può determinare il parere dei recruiter molto più di una perfetta conoscenza di Excel o del Tedesco in quanto le abilità tecniche e le competenze si possono apprendere o migliorare ma la gestione dello stress e la capacità di lavorare anche sotto pressione difficilmente si possono imparare.